Assenzio (Artemisia absinthium )

Usseùnt o erba meizinòiri in francoprovenzale, absent ò erba dle bòje in piemontese

L’assenzio è una pianta perenne, erbacea, appartenente alla famiglia botanica delle Asteraceae piuttosto comune nelle zone alpine, caratterizzato da un colore verde argentato e da un sapore estremamente amaro. In erboristeria viene utilizzato per le sue proprietà toniche, eupeptiche ed antisettiche; inoltre le sue spiccate proprietà vermifughe sono conosciute fin dall’antichità.

Assenzio

La pianta di assenzio cresce fino ad un’altezza di un metro, presenta una caratteristica peluria sulle foglie, che sono alterne sul fusto fibroso. I capolini sono di colore giallo e raccolti in infiorescenze allungate. È facile incontrarlo nelle zone alpine dove cresce su terreni incolti sui substrati acidi, fra le siepi e sui muri. Fino agli anni 50 del secolo scorso, sui monti di Condove quest’erba era raccolta dai ragazzini, e legata in piccoli fasci ed essiccata veniva venduta ai commercianti che la portavano a Torino per i produttori di vermut e liquori vari.

Il nome assenzio deriva dal termine greco apsìnthion, di etimologia ignota, e da quello latino absinthium, che può essere tradotto come “pianta senza diletto”, proprio a causa dal sapore amaro in ciascuna delle sue parti.

La pianta, già nota nell’antico Egitto e nella Grecia di Ippocrate, veniva somministrata come tonico e digestivo. Anticamente l’assenzio era utilizzato anche per stimolare la comparsa delle mestruazioni e per combattere parassiti intestinali.

Per ricavare la droga si utilizzano le sommità fiorite ridotte in polvere e le foglie da cui si ottengono liquori, amari ed aperitivi. L’assenzio viene utilizzato in erboristeria, fin dall’antichità come antinfiammatorio, digestivo, antisettico, tonico; oltre a queste proprietà l’assenzio è un ottimo insetticida, da usare sotto forma di infuso, ed anche come repellente contro i roditori.

Era anche usato dai montanari per curare i bovini; quando una mucca aveva i vermi l’assenzio poteva essere aggiunto all’erba o al fieno, oppure si faceva bere agli animali un infuso di questa pianta (300 g di assenzio secco per 2 litri di acqua bollente, si lasciava in infusione per 2-3 ore, quindi si diluiva l’infuso risultante in un rapporto da 1 a 20).

Il consumo smodato di grandi quantità di assenzio può provocare effetti collaterali non gradevoli, come avviene per la gran parte delle piante che contengono principi attivi; è pertanto altamente sconsigliato preparare tisane e digestivi a base di assenzio da consumarsi quotidianamente per lunghi periodi di tempo.

Alcune ricette popolari tramandate dai nostri nonni

TISANA DI ASSENZIO

La tisana di assenzio si prende mezz’ora prima dei pasti e si prepara con un grammo di droga essiccata lasciata in infusione per una decina di minuti in una tazza di acqua. L’infuso di assenzio è utile in caso di inappetenza o difficoltà digestive.

LIQUORE D’ASSENZIO

Ingredienti: 400g di alcool a 95°, 10g di assenzio, 3g di menta piperita, 45g di anice, 40g di finocchio, 30g di mandorle amare, 15g di coriandolo, 400g di acqua, 300g di zucchero.

Preparazione: Pestate le spezie nel mortaio e ponetele a macerare con l’alcool in un vaso chiuso per 14 giorni. Aggiungete lo zucchero e l’acqua, amalgamate il tutto rimestando bene e lasciate riposare un giorno. Filtrate ed imbottigliate con tappo di sughero. il liquore sarà pronto per essere degustato dopo cinque o sei mesi. Mezzo bicchierino al dì prima o dopo i pasti.

DIGESTIVO O VINO D’ASSENZIO

Ingredienti: 80 g d’alcool a 95°, 20 g di assenzio, 10 g di scorza di limone (solo la parte gialla), 5 g di salvia, 1 litro di vino bianco secco, 50 g di miele.

Preparazione: Mettete le droghe nel solito vaso a macerare nel vino e nell’alcool per 14 giorni avendo cura di rimestare una volta al giorno. Filtrate ed aggiungete i 50 g di miele d’api. Rimestate e lasciate il tutto per altri due giorni dopodiché imbottigliate chiudendo con sughero. Il digestivo potrà essere consumato dopo un mese. Mezzo bicchierino dopo i pasti per digerire anche i sassi. Se corrisponde al vero il detto popolare che “più un’erba è amara tanto più è salutare”, allora state tranquilli: di erbe amare come l’assenzio non ce ne sono.

Assenzio

Controindicazioni dell’assenzio

L’assenzio presenta una certa tossicità, dunque non deve essere utilizzato in gravidanza, allattamento e nei bambini. La droga risulta inoltre controindicata nelle persone allergiche alle Asteraceae. L’uso dell’assenzio non è consigliato in caso di ulcera gastrica e duodenale, gastrite, ostuzioni biliari e malattie epatiche.

Differenza tra artemisia e assenzio

L’artemisia è una pianta che appartiene alla stessa famiglia dell’assenzio e ha caratteristiche molto simili all’assenzio. Nonostante questi aspetti comuni, artemisia e assenzio non sono però la stessa pianta: il nome botanico dell’artemisia è infatti Artemisia vulgaris. L’artemisia viene utilizzata con le stesse indicazioni dell’assenzio ma la pianta risulta meno tossica e anche meno efficace.

Gianni Cordola