Sigliodo (Ou Siò in francoprovenzale, ël Siò in piemontese) è una borgata montana del comune di Condove divisa in due agglomerati di case denominati l’uno Superiore e l’altro Inferiore (Ou Siò damoùn e daveù). Sino al 1936 le due borgate han fatto parte del Comune di Mocchie poi aggregato con il Comune di Frassinere a Condove. La parrocchia di appartenenza è Laietto.
Il nome della borgata deriva dal celtico uxellon, “luogo posto in alto” (come Usseglio, Usseaux, il Seu di Salbertrand, Cels di Exilles e tanti altri toponimi simili).
La cappella di Santo Stefano sorge nella borgata Sigliodo Inferiore e fu costruita nel 1925. La facciata è profilata a capanna, conclusa ai lati da lesene e sovrastata dal timpano triangolare; la cornice inferiore di esso si incurva per ricevere una finestra centinata, sottostante è un’edicola con effige della Madonna e Bambino in trono. In asse vi è il campaniletto “a vela”. Internamente l’edificio si sviluppa secondo un impianto a navata unica, terminato da un’abside semicircolare. Sulla controfacciata è addossata una cantoria lignea alla quale si accede mediante una scala anch’essa in legno. All’esterno la facciata si presenta intonacata, tinteggiata e decorata con una zoccolatura a finta pietra, mentre i restanti lati sono ad intonaco al naturale.
Gli abitanti della borgata parlavano la lingua francoprovenzale, comune all’intera zona e più in generale alla Bassa Valle di Susa e valli adiacenti. Accanto alla lingua madre (che i locali chiamano però patois – anche patuà – o semplicemente moda ‘d nos) venivano parlate la lingua italiana e quella piemontese.
Carta coi toponimi dei luoghi realizzata da Giovanni Falco nel corso di una ricerca alla Unitre di Condove
Carta ottocentesca con indicato il Sigliodo
Alcune immagini della borgata Sigliodo