La balma o barma

     Una breve riflessione sull’origine del termine: balma ritorna in numerosi toponimi e in parlate romanze dell’arco alpino, la sua area di diffusione va dall’arco alpino occidentale fino alla Guascogna attraversando la Francia meridionale. Il toponimo sulle Alpi piemontesi ha valore di antro, grotta, riparo sotto roccia. Con questo significato vive tuttora nel Piemonte. Nei dialetti liguri occidentali invece troviamo la forma arma, grotta per riparo all’ombra degli animali nelle ore più calde del giorno. Nel francoprovenzale si registra il toponimo barma con significato oltre che di riparo sotto la roccia anche di alpeggio. In francese balme, mentre in occitano presenta il consueto passaggio al – au diventando baume, in tedesco balm con significato identico ai precedenti.
                                                               Riepilogando
Piemontese:             Balma = antro, grotta, riparo sotto roccia per animali
Francoprovenzale: Barma = antro, grotta, riparo sotto roccia, termine tecnico dell’alpeggio
Occitano:                  Baume = grotta, riparo sotto roccia
Ligure occidentale: Arma = grotta, riparo per meriggio degli animali sotto roccia
Francese:                  Balme

     Gli anfratti rocciosi e le pareti strapiombanti che in un tempo remoto ospitavano animali selvatici oggi per lo più scomparsi, divennero in un secondo tempo il ricovero dei primi abitatori delle montagne. Sono tipi particolari di grotte presenti in aree alpine e prealpine, solitamente dei massi erratici, che dopo il distacco dalla parete rocciosa, o trascinati durante i periodi delle glaciazioni, si fermavano presentandosi in una posizione che, con un po’ di lavoro da parte dell’uomo, permettevano di ottenere un ricovero.
     La barma consiste in un unico vano naturale o scavato sotto un grosso masso che funge da tetto e chiuso sui lati da uno o più muri a secco. Veniva utilizzato a bassa quota per il ricovero degli animali, del foraggio o della lettiera, a maggiore altezza si usa come ricovero di emergenza in caso di maltempo. Generalmente la barma è priva di porta, l’accesso è libero. Usate ancora oggi come riparo temporaneo di bestie e pastori, durante la seconda guerra mondiale sono servite anche da riparo ai partigiani. In certe zone di montagna i luoghi degli alpeggi hanno spesso una balma vicina, riutilizzata di anno in anno.
     Alcune balme sono diventate veri monumenti di architettura rurale come a Balma Boves nel comune di Sanfront al piede del Monbracco o come la barma detta Binò Alpelté, in località Binò, che fa parte del Walser Ecomuseum di Gressoney-La-Trinité.
     Numerosi toponimi della Alpi Occidentali hanno origine da questo termine nelle sue diverse varianti, quali ad esempio quello del comune di Balme o il Colle della Barma e la punta omonima (al confine tra il Biellese e la Valle d’Aosta), oppure il villaggio di Barmasc nel comune di Ayas.
     Un uso particolare della balma si ritrova in Valle d’Aosta: oltre che come riparo infatti si è sviluppato l’uso delle barme chiuse, che prendono il nome di barmet, cantine o stalle a seconda dell’uso al quale viene destinato il locale. Ogni anno si tiene a Villeneuve la Fiha di barmé, la festa dei barmé o barmet, che possono essere utilizzati anche per la viticultura, come deposito per l’acqua per preparare il verderame con cui irrorare i vigneti.

     Anche nella montagna di Condove sono presenti delle barme, la più conosciuta è senz’altro la Barmanera (Barmanèiri in francoprovenzale) cioè la barma nera, oscura, che si incontra salendo al Santuario del Collombardo.

La Barmanèiri

Non da meno è la Barma moulere, riparo sotto roccia della cava di pietre da macina che si trova ai confini tra Condove e Mocchie lungo la strada piana di Mocchie poco dopo il Salto dei Francesi, luogo di riposo dei cavatori che lavoravano nei pressi al taglio e al distacco delle pietre da macina. Barma del masso dei messi (Barma dou roch dij mess o dou diav), dove durante la seconda guerra mondiali gli abitanti della zona erano soliti utilizzarla come riparo durante i bombardamenti.
     Nel territorio del comune di Condove troviamo ancora: barma larun, barma caté, barma du fin, barma chouquin, barmafrèida, barmarata, barma chërlichèta, barma dla traita, barma ‘d trombëtta, la mineri dla barma, barma gnasiet, barma davì, barma dle masque, barma ëd canal, barma fru e tante altre di cui si è perso il nome.

Gianni Cordola

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