I Pautasso di Carignano (TO)

In Piemonte, quando si vuole indicare un cognome che indichi una sicura estrazione contadina e una famiglia di poca importanza, si utilizza talora il cognome Pautasso. Si tratta in realtà di un luogo comune, non sempre giustificato. A Carignano, la famiglia ebbe, tra quelle del popolo, una certa importanza.

La famiglia aveva numerosissimi esponenti in Carignano già nel XVI secolo; Francesco partecipò nel 1553 ad una riunione di capi di casa (si dicevano capi di casa coloro che possedevano beni e potevano amministrarli liberamente), Saluto era tra i capi di casa nel 1559 e nel 1562, Bartolomeo, Gianmichele, Matteo, Giuseppe e Giovanni erano tra i capi di casa nel 1559. I seguenti possedevano beni in Carignano nel 1585: Pietro, Saluto, Stefano, Antonio, Bartolomeo, Giovanni, Giovanni di Antonio, Manfredo, Tommaso, Vitto, altro Pietro, Giò Antonio, Antonio e Michele (cugini), Baldesardo, Luca, Giò Michele, Nicolò e Desiderio (fratelli) nonché altri non specificati eredi di Bartolomeo, di Battistina e di Tommaso. Antonio, Domenico, Luca, Michele, Giacomo e Tommaso (alcuni dei quali si possono probabilmente identificare con omonimi personaggi precitati) erano tra i capi di casa nel 1562.

Nel 1612 alla riunione dei capi di casa parteciparono Francesco di Giovanni, Francesco, altro Francesco, altro Francesco ancora (si può legittimamente pensare che essi siano nipoti di quel Francesco che fu capo di casa nel 1553, vale a dire figli di vari suoi figli, in quanto era in quei tempi in uso – abbastanza rispettato – di dare ai figli, in genere ai primogeniti, il nome del nonno), Tommaso, Bartolomeo, Giovanni Antonio, Stefano, Pietro, Battista, Giacomo, Antonio, altro Antonio, Desiderio ed altro Pietro.

Il 4 febbraio 1624 parteciparono ad una riunione dei particolari (termine equivalente a capi di casa) i seguenti rappresentanti della famiglia: Antonio, figlio di Michele (si tratta forse di quel Michele che partecipò alla riunione dei capi di casa del 1562), Cristoforo, Ludovico, Francesco, figli del fu Giovanni Antonio (si tratta probabilmente dell’omonimo che partecipò all’assemblea del 1612).

Nel 1635 un Nicolao partecipò ad un’assemblea di particolari. Michele era “Carabina” nella Milizia ordinaria di Carignano nel 1637. Sebastiano fu consigliere comunale nella seconda metà del XVII secolo. Carlo Francesco era nel 1707 Priore della Confraternità del Santissimo Rosario. Michele era nel 1760 cappellano della piccola chiesa della Chà, nei pressi di Carignano, di proprietà dei conti di Larisse. Simone Antonio era nel 1773 Rettore della Confraternità dello Spirito Santo, fu inoltre direttore dell’Ospizio di Carità di Carignano. Antonio era nel 1775 cappellano della chiesa di San Martino che officiava per conto del preposito Giovanni Battista Robesto. Bartolomeo fu uno dei promotori della cappella della Madonna della Speranza. Giuseppe fu consigliere comunale aggiunto dal 1797. È lui probabilmente quel Giuseppe, dottore, che, intorno al 1835, lasciò alla chiesa della Misericordia duemila lire. Francesco, fuciliere del 64° reggimento di linea dell’armata napoleonica, morì nel 1810 nell’ospedale di Bayonne (Bassi Pirenei). I seguenti furono consiglieri comunali nell’ottocento: Giuseppe Antonio, Michele e Cesare. Michele, medico, fu consigliere comunale e, nel secondo semestre del 1795, venne nominato sindaco. Un G….. Pautasso, medico, scrisse una storia del monastero di Santa Chiara di Carignano. Un caporale Pautasso, di cui non è noto il nome, tenne un diario di guerra riguardante le campagne del 1859 che è conservato nell’archivio comunale di Carignano.

Tratto dalla rubrica “Genealogia e storia” della rivista “ël caval ‘d brons” numero 1 del Gennaio 1984 curata da Gustavo Mola di Nomaglio

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