Cesare Meano (1899 – 1957) nasce da un’antica famiglia valsusina ed è sepolto a Condove. Il paese gli ha dedicato un bella strada; è giusto che un piccolo paese si ricordi non soltanto dei suoi maestri, dei suoi santi, dei suoi guerrieri ma renda omaggio di memoria anche al suo poeta. Meano era nato a Torino, tuttavia nelle sue opere se ne vede l’origine valligiana. Il fratello di Cesare, l’architetto Corrado progettò il campanile della Chiesa di San Pietro in Vincoli di Condove. Cesare fu collaboratore del Corriere della sera e di altri giornali, pubblicò romanzi (Questa povera , 1932; L’avventura è finita, 1935; ecc.) e raccolte liriche (Esplorazione dell’anima, 1935; ecc.) di un delicato intimismo. Compose anche commedie (Nascita di Salomè, 1937; ecc.), libretti d’opera, soggetti cinematografici e lavori radiofonici e compilò un Commentario dizionario italiano della moda (1936).
Sono tre piccole stelle
Sono tre piccole stelle
che tu puoi toccare,
due rosse e una azzurra,
stanno sopra le tue ginocchia
come se ti volessero in grembo volare.
Sono tre stelle inchiodate
tra i quadranti del cruscotto;
quel motore parlotta là sotto,
si lamenta coi paracarri bianchi
della luce dei fari.
Sono tre stelle in esilio
che è così facile spegnere,
e forse per questo le guardi
tu che guardi nient’altro
e pensi che è così facile un gesto.
Minuti invece di strade
Credevi che camminassi di strada in strada,
mi seguivi contenta ma stanca,
e c’era un chiaro cielo d’ovatta
fasciato fra i tetti della città.
Credevi che cercassi una strada fra tutte quelle strade,
una casa fra tutte quelle case,
una piazza fra tutte quelle piazze,
e invece non camminavo per la città,
ma nel tempo camminavo,
lungo le ore cercavo un attimo
che non riuscivo a trovare.
Minuti invece di strade,
minuti invece di case,
e tu credevi che cercassi un luogo
ove poterti baciare.