Vera Rol, un’artista Condovese dimenticata

Pochi sanno o ricordano che Condove ha dato i natali ad una donna diventata famosa negli anni quaranta e cinquanta del secolo scorso nel mondo dello spettacolo teatrale più precisamente nella rivista. Stiamo parlando di Vera Rol, nata a Condove 8 maggio 1920 e deceduta a Roma 5 dicembre 1973.
Dotata di straordinaria bellezza Vera, inizia giovanissima la propria carriera teatrale e negli ‘40 diventa famosa come soubrette nel Teatro di Rivista. Attrice della compagnia dialettale di Mario Casaleggio, scoperta dall’attore Nuto Navarrini diventa soubrette nella sua compagnia di riviste, esordendo in “Il mondo in camicia” nel 1940. Bruna, formosa, appariscente, bella, la Rol incarna perfettamente il ruolo della soubrette-vamp in molte riviste degli anni quaranta del secolo scorso.
Sposò Nuto Navarrini con il quale diede vita ad un sodalizio sentimentale e professionale di grande successo in quegli anni. Protagonista in tante riviste da “Vicino alle stelle” (1941) a “Cortometraggio d’amore” (1942), da “Il diavolo nella giarrettiera” (1943) a “Gli allegri cadetti di Riva Fiorita” (1944) a “La gazzetta del sorriso” (1945).
Entrambi simpatizzanti del regime misero in scena vari spettacoli di propaganda e per allietare i militi della RSI a Milano per questo Nuto fu nominato Capitano ad honorem della Brigata “Ettore Muti”. Uno degli spettacoli di propaganda, con protagonista Vera, fu “Il diavolo in giarrettiera” operetta di Giovanni D’Anzi, famoso autore di canzoni, quello che scrisse “O mia bela Madonina”. Lo spettacolo ebbe un grande successo di critica e pubblico e fu rappresentato anche al Teatro Reinach di Parma nel febbraio del 1944.
L’ultimo spettacolo in chiave propagandistica della Compagnia Navarrini – Rol fu la “Gazzetta del Sorriso”, nel quale Vera simboleggiava l’Italia molestata dagli Stati Uniti rappresentati da un uomo di colore violento e prevaricatore. Navarrini, inoltre, inserì nello spettacolo un motivetto intitolato “Tre lettere”, scritto sempre da Giovanni D’Anzi, dal contenuto apertamente anti-partigiano.

La locandina della rivista

Dopo il 25 aprile Nuto Navarrini e Vera Rol hanno seri guai per l’accusa di collaborazionismo con i tedeschi e subiscono gravi atti di vendetta partigiana oltre ad ogni tipo di vessazione. La loro colpa agli occhi dei partigiani fu quella di aver messo in scena uno spettacolo in chiave anti-partigiana , appunto “la gazzetta del sorriso”, in cui l’attrice ironizzava sui personaggi che facevano parte delle formazioni partigiane. Basta poco, dopo il 25 aprile 1945 per essere presi e giustiziati sommariamente, oppure nel caso di donne, picchiate e rapate. Molti furono i giornali che uscirono con titoli come “Nuto alla meta”, parafrasando con scherno il famoso slogan dell’epoca.
Vera Rol ebbe in sorte una vendetta terribile: l’umiliazione pubblica. Fu prelevata e fotografata seduta in mezzo a Piazza Duomo a Milano mentre un manipolo di uomini armati le rasava i capelli a zero a sfregio della sua enorme bellezza. Tra lo scherno e le risate degli astanti, Vera Rol fu esibita per la città di Milano subendo ogni umiliazione possibile accompagnata dal cartello, visibile in foto, “VERA ROLL NELLA GAZZETTA DEL SORRISO” (il cognome è stato volutamente erroneamente riportato) come chiaro segno di censura e denigrazione della Rivista messa in scena dalla Compagnia Teatrale. Stessa sorte di essere rasate toccò a tutte le ballerine dell’ultima rivista della Compagnia: “La Gazzetta del Sorriso”.

Vera Rol in piazza Duomo a Milano


Arrestati con l’accusa di collaborazionismo furono processati ma prosciolti dalle accuse e liberati. Chiarita ogni cosa riprendono nella stagione 1946-47 la via del palcoscenico con “Cercasi felicità”, cui seguono “L’imperatore si diverte” (1949) e “Scandalo al Mediolanum” (1951).

L’avventura nel cinema è per la Rol solo un pretesto per mostrare le sue grazie e la sua avvenenza, Un’esperienza di breve durata. Tra i suoi film come interprete, ricordiamo: Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno (1954), Nennella (1948), Malaspina (1947), Vera Rol e Nuto Navarrini si separarono nel 1971, forse perché quella drammatica esperienza vissuta insieme era un peso troppo gravoso da sopportare e guardandosi si leggevano quel dolore negli occhi. Nonostante le loro vite si fossero divise, però, morirono a pochi mesi di distanza l’uno dall’altra. Nuto Navarrini se ne andò il 27 febbraio del 1973 e Vera Rol lo raggiunse il 5 dicembre dello stesso anno.

Le ballerine della rivista

Gianni Cordola

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