Il rito della processione è un momento di aggregazione delle comunità che scelgono di ritrovarsi per un percorso comune, denso di spiritualità e di significati simbolici e storici.
Nella processione vi è anche un aspetto diverso che sta nel piacere della gita, della giornata o del momento, a seconda della durata, da vivere assieme ad altre persone; è un incontrarsi che solleva l’animo e ritempra lo spirito.
La popolazione dei Comuni di Mocchie e Frassinere aveva una particolare devozione al Santuario del Collombardo dedicato alla Madonna degli Angeli, che si manifestava appunto con questo ritrovarsi per un cammino sacro. Oggi nel giorno della festa la processione prima della Messa esce dalla Chiesa portando la statua della Madonna, fa un giro nel pianoro attorno al Santuario per poi rientrarvi. Oltre 100 anni fa la processione partiva alle prime luci dell’alba da Laietto, durante la salita i cantori intonavano canti religiosi e si recitava il Rosario. Ad ogni mistero un coro di voci riempiva di echi la vallata. Dopo una breve tappa di riposo a metà strada, si ripartiva fino a raggiungere un pilone a circa 500 metri dal Santuario. A quel punto la processione si congiungeva con un’altra partita dal Santuario stesso, con chi era giunto prima sul colle, portando la statua della Madonna. Da lì una unica grande processione faceva il giro del Santuario ed entrava in Chiesa per la Messa.
Nel pomeriggio dopo i Vespri e la Benedizione si ripeteva la processione verso Laietto. Oltre alla processione della festa frequenti erano le processioni votive per richiedere interventi divini a protezione dei raccolti. Si ricorda l’anno 1858 in cui sei processioni coi rispettivi parroci salirono al Collombardo da Caprie, Novaretto, Celle, Mocchie, Frassinere e Laietto per chiedere la pioggia sui campi.