Anno 1907 le onoranze al botanico Giovanni Francesco Re in Condove

Tratto da L’ESCURSIONISTA la rivista della Unione Escursionisti Torino del 6 settembre 1907 n. 9

Pubbliche e solenni onoranze vennero tributate domenica alla memoria del celebre botanico Giovanni Francesco Re, nel paese di Condove, dove da Torino e da tutta la valle di Susa convennero in buon numero autorità, studiosi, amanti delle patrie memorie, alpinisti e rappresentanze di Istituti. Nel mattino venne scoperta una bella lapide in marmo, opera dello sculture Silvio Argenti, sull’antica casa dove il medico Re nacque nel 1773 e dove egli scrisse il suo classico lavoro: «La Flora Segusiensis». Gli ospiti vennero ricevuti alla stazione dall’egr. Sindaco Antonio Votta, e preceduti dalla musica con bandiera, salirono in corteo al luogo dove si svolse la simpatica funzione. A questa, intervennero l’on. Felice Chiapusso, deputato del Collegio; il sotto-prefetto di Susa cav. Dott. V. Pettinati; il prof. Oreste Mattirolo direttore dell’Orto botanico di Torino; il prof. Comm. Edoardo Perroncito; il sindaco di Susa cav. Avv. Miglia; l’industriale Fortunato Bauchiero; le signore e signorine Chiapusso, Pasquero, Pinard, Bruno, Barraja, Musso, dottoressa Effisia Fontana; l’avv. Dott. Enrico Mussa; il dott. Teppati, presidente dell’Associazione sanitaria valsusina; i consiglieri provinciali Richard e Teppati; l’ing. Cav. Luigi Marchelli, vice-presidente dell’Unione Escursionisti di Torino; l’avv. Cav. Giustino Bruno, segretario comunale di Condove; il dott. Avv. Gustavo Couvert, il colonnello Richard, il prof. Filippo Vallino, il notaio Morone, il dottor Felice Bruno, lo scultore prof. Argenti, il dott. Adolfo Pinard, il dott. Noelli, l’ing. Andrea Fontana, il maggiore Croce, il parroco don Rivetti, il prof. Saverio Belli; i signori Ferrari, Berrino, Dealessi, dott Regaldi, Guidetti, Bosco, Luzzatto, Parodi, il farmacista Belitrandi di Avigliana, ecc.

La casa Re, ora Pinard, era tutta elegantemente imbandierata. E fu la gentile signora Irene Chiapusso-Voli, distintissima cultrice della scienza botanica, che traendo a sé un lungo nastro tricolore, fece cadere il velario che copriva la lapide.

Il segretario del Comitato avv. Barraja, ricordò in brevi parole l’operosa vita del medico Re, compiacendosi del successo dell’iniziativa, dovuto al valido concorso di tanti benemeriti. Annunziò che verrà pubblicato e distribuito ai sottoscrittori un volume illustrato per far conoscere la biografia ed i lavori di Giovanni Francesco Re, e concluse facendo consegna della lapide al Municipio ed al popolo di Condove, che sapranno conservarla con affettuosa venerazione.

Il sindaco signor Votta, con opportune parole di gratitudine, accettò il monumento che ricorda ai Condovesi il loro grande cittadino.

Quindi il prof. Cav. O. Mattirolo, il quale rappresenta pure l’Università di Torino e la Reale Accademia delle scienze, pronunciò uno splendido discorso accennando alla genialità ed al valore degli studi del botanico Re.

Ed elevatissime parole disse poi l’egregio avv. Enrico Mussa, dottore in scienze naturali, rappresentante della Sezione di Torino del Club Alpino Italiano.

Molto applaudito fu pure il discorso del prof. comm. Edoardo Perroncito, che rappresentava la R. Scuola superiore di medicina veterinaria, ed assai opportunamente rammentò l’opera prestata dal Re alla Scuola veterinaria della Venaria.

Parlarono ancora: il cav. Ing. Marchelli per l’Unione escursionisti di Torino, e l’on. Chiapusso, che portò l’adesione ed il concorso alla sottoscrizione dell’on. Rava, ministro della pubblica istruzione.

Seguì un pranzo, animatissimo, all’Albergo Vittoria.

Al dessert l’avv. Barraja comunicò le adesioni del signor Pietro Andreis, della società d’archeologia e belle arti, del dott. Flavio Santi, del sindaco di Avigliana comm. Pietro Cravetto, del cav. Ing. Borgesa, consigliere provinciale di Avigliana, del sindaco di Giaveno, del direttore della Scuola Veterinaria prof. Comm. Bassi, della R. Accademia d’agricoltura, dell’on. Paolo Boselli, deputato di Avigliana, che inneggiò al botanico Re con frasi scultorie, del cav. Alberto Casasco, sindaco di Sant’Antonino, del dott. Modesto Abelli, direttore del Dinamitificio Nobel, e del ministro della pubblica istruzione.

Il cav. Avv. Giustino Bruno, pronipote del medico Re, ringraziò con nobili parole il Comitato e gli intervenuti; ed il dott. Felice Bruno disse dei versi meravigliosi rievocando con affetto ed ossequio la serena figura del botanico insigne.

La bella giornata fu degnamente conclusa con una visita all’ospitale famiglia Bruno e con un giro nel vasto opificio della società anonima Bauchiero dove il simpatico direttore signor Fortunato Bauchiero fu amabile guida agli intervenuti, ai quali volle offrire una coppa di champagne.

L’on. Chiapusso bene interpretò l’animo di tutti, ringraziando di tante cortesie, che contribuiranno a rendere indimenticabile la riuscitissima festa.

 

Per correttezza storica alcune precisazioni al suddetto articolo

Il Condovese Gagnor Pier Giorgio, appassionato di ricerche storiche ha condotto nel 2005 (dietro invito del direttore della Segusium) una ricerca su Giovanni Francesco Re poi pubblicata sul n°44 della Rivista.

In questa ricerca si afferma che la “Lapide” venne murata su una casa, dove non è nato G. F. Re perché il famoso botanico, nacque alla borgata Grangetta. Infatti, dai registri parrocchiali di Condove, risulta che: da Giovanni Francesco Re e Anna Cordola il 4 maggio 1729 nasceva Giovanni Battista Francesco che, sposatosi con Anna Lucia Franzone si insediavano anche loro alla borgata Grangetta. In quella casa nascevano: Michele Angelo Luigi (13 febbraio 1772), G. F. Giacinto Re (27 settembre 1773) e M. T. Francesca (2 dicembre 1775). La casa dove nacque è la palazzina bianca, aggraziata dagli archi di un’ampia loggia che è ubicata in fondo alla borgata. Nel salone di quell’abitazione, (attualmente di proprietà della famiglia B……), è visibile un caminetto sul quale è riportata la seguente incisione: “F. F.I.B. REX—1722”. Per quanto riguarda l’iter della preparazione dei festeggiamenti, nella biblioteca ANPI di Condove è consultabile ( un fondo Francesco RE) dal quale si deduce che il tutto venne architettato dall’avv. Adolfo Pinard per dar lustro alla casa che aveva acquistato da Angelo Luigi fratello di G. F. Re che a sua volta aveva acquistato dal notaio Aimo.

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