La luna nelle tradizioni contadine

Chi ha avuto la fortuna di crescere nelle mntagna Condovese o in campagna sa che in ogni casa i lunari indicavano i quarti di luna che ogni contadino rispettava per il suo lavoro nei campi. Le nonne sapevano quando tagliarsi i capelli e quando i bambini sarebbero nati. I nonni quando fare semine, raccolti, trapianti, innesti o irrigare i campi. Il lunario era calendario e anche almanacco popolare che registrava i mesi e i giorni dell’anno, unitamente a previsioni meteorologiche e precetti improntati a una presunta saggezza. Nei lunari si trovavano ogni tipo di notizie utili e di consigli, proverbi, ricette, modi di dire, lavori del mese, storia locale, curiosità, albe e tramonti e tante altre informazioni utili per lo scorrere della vita quotidiana.

Esso rappresentava per i contadini e il mondo agricolo, la testimonianza di un’epoca segnata dai ritmi delle stagioni che passavano accompagnati dal lavoro e da esperienze secolari. Era il calendario dei riti del contadino, segnava i movimenti della luna, misurava lo scorrere dei giorni e le sue feste. I lunari erano delle piccole enciclopedie della cultura popolare nata dalla trasmissione orale del sapere e che si nutriva delle esperienze vissute. Uno dei più popolari in Piemonte era ed è “Il Gran Pescatore di Chiaravalle” edito dal 1701.

Il Gran Pescatore di Chiaravalle del 1701

Le fasi lunari in campagna vengono definite così:

  • Luna nuova è la fase in cui il suo emisfero visibile risulta completamente in ombra.
  • Luna crescente, si verifica quando la superficie visibile della luna è in fase di crescita. Si riconosce dalla posizione della gobba della mezzaluna che è volta a ovest (gobba a ponente, luna crescente). La luna crescente vale fino alla fase di luna piena.
  • Luna piena o plenilunio è la fase durante la quale l’emisfero lunare illuminato dal Sole è interamente visibile dalla Terra.
  • Luna calante o luna vecchia, si verifica quando la superficie visibile della luna è in fase di calo. Si riconosce dalla gobba della mezzaluna che è volta a est (gobba a levante, luna calante). La luna calante va dalla fase di luna piena alla completa estinzione della parte visibile.
La Luna vista dalla Terra

Basandosi sulle fasi lunari, dunque, la tradizione contadina consiglia di attendere la luna crescente per seminare tutti gli ortaggi che crescono al di sopra del terreno; con la luna calante ci si può dedicare alla semina degli ortaggi che crescono sotto terra e delle verdure con crescita a cespo. In generale si suppone che la luna crescente favorisca lo sviluppo vegetale delle piante, poiché le linfe tendono a risalire verso la superficie; questo è il tempo del raccolto e della crescita. Al contrario, con la luna calante i succhi si ritirano verso le radici e la terra è feconda; questo è il tempo della semina di ortaggi da radice.

In particolare, con la luna crescente si può:

  • seminare i cereali
  • seminare e trapiantare fiori
  • mettere a dimora siepi e arbusti
  • seminare ortaggi da frutto e da foglia
  • potare gli alberi deboli
  • raccogliere erbe officinali
  • raccogliere ortaggi da frutto (fagioli, piselli, lenticchie, soia, mais, pomodori, peperoni, cetrioli, zucchine…)
  • raccogliere ortaggi da radice (barbabietola, rapa, carota, ravanello)
  • effettuare innesti a spacco

La fase in cui la Luna è calante, invece, corrisponde al momento migliore per:

  • seminare e trapiantare ortaggi da radice
  • taglio di legna da costruzione
  • potare alberi in pieno vigore, sfrondare
  • concimare il terreno sotto il frutteto
  • effettuare innesti a gemma
  • prelevare le marze
  • raccogliere frutta e verdura a bulbo (cipolla, aglio, scalogno…)
  • taglio del fieno fatto a luna calante, si essiccherà più lentamente ma si conserverà meglio
  • vendemmiare (in cantina, con la pigiatura dell’uva a luna crescente la fermentazione del mosto è più rapida, con luna calante la fermentazione è più lenta e più regolare)
  • travaso e imbottigliamento vino (se si vuole frizzante a luna crescente)
  • mietere
  • macellazione del maiale e produzione di insaccati, prosciutti, coppe, pancette arrotolate, ecc.

Molto importanti meteorologicamente erano due lune, quella di marzo e quella di settembre: la luna di marzo (ne controlla sette), ovvero il tempo che fa durante la luna di marzo lo farà per sette successive lune. Altro proverbio popolare recita: “A la luna settembrina, sette lune le si inchinano”.

Tradizione, credenza popolare o semplici consuetudini? Qualsiasi sia la ragione, l’abitudine dei contadini di seguire le fasi lunari per organizzare i raccolti, le semine e le diverse attività agricole in campagna si è consolidata nei secoli. Ma ci sono anche tante altre cose influenzate dalla luna. Vediamole.

Chi ha la faccia macchiata da una voglia di vino, caffelatte, o da lentiggini, basta che guardi fisso la luna per un’intera lunazione, facendo il gesto di pulire la voglia con la mano e al sorgere della luna nuova tutte le macchie saranno sparite.

I capelli e le unghie vanno tagliati a luna calante, se si vuole evitare che ricrescano in fretta e questo è anche il momento migliore per depilarsi.

Diffuse credenze popolari vogliono le donne nei loro cicli accompagnate dalle fasi lunari. Per questo si ritiene che il ciclo mestruale concluda un periodo di ovulazione in cui il picco massimo si verifica durante la luna piena. Anche il concepimento ed il parto sarebbero influenzati dalla luna. Secondo queste credenze la fase crescente coincide con la massima fertilità, e la calante corrisponderebbe ad un periodo bassa fertilità. Analogamente, si associa la luna che cresce ad un anticipo del parto e alla nascita di un maschio e quella calante ad un ritardo del parto e alla nascita di una femmina.

Vero o no, non lo sappiamo, le credenze qui descritte, di cui non conosciamo la validità, vogliono solo ricordare come le tradizioni popolari in tutte le occasioni riescono ad esprimere, con o senza ragione, la loro saggezza.

Gianni Cordola

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