Un piemontese per indicare uno sciocco dice “a l’é furb coma Gariboja”, da dove viene questo modo di dire?
Fare il furbo significa cercare di barare, di cavarsela usando la furberia o imbrogliando gli altri; cercare di ribaltare una situazione o di confonderla a proprio vantaggio, tentando di far credere una cosa per un’altra. In Piemonte dicendo essere furbo come Gariboja non viene ammirata la destrezza di chi riesce nell’imbroglio, ma la dabbenaggine dell’individuo.
Il nome Gariboja risale ad un francese della Borgogna Jean Gribouille, personaggio popolare in Francia al pari di Bertoldino in Italia, proverbiale per la sua minchioneria. In Francia il personaggio di Gribouille è protagonista del romanzo “La Sœur de Gribouille” scritto nel 1862 da Sophie Rostopcina, contéssa di Ségur. Gariboja è diventato in Piemonte l’emblema di una ingenuità spinta ai confini della stoltezza. È uno strano quanto simpatico personaggio molto sempliciotto e gli si attribuiscono molte sciocchezze. Ne elenco alcune:
Ch’a stërmèissa ij sòld ant le sacòcie dj’àutri për tëmma d’esse derobà, (che nascondesse i soldi in tasca degli altri per timore di essere derubato)
Ch’a se stërmava sota ‘n pont ant l’eva për tëmma d’esse bagnà da la pieuva (che si nascondeva sotto un ponte nell’acqua per paura di essere bagnato dalla pioggia)
Ch’a s-ciapèissa le nos con j’euv (che spaccasse le noci con le uova)
Ch’a comprèissa j’euv a dodes sòld la dosen-a për arvendje a un sòld l’un (che acquistava le uova a dodici soldi la dozzina per rivenderle a un soldo l’una “guadagnando sulla quantità”)
Ch’a dava da beive a le ciòche e vestìa ‘l cioché (che dava da bere alle campane e vestiva il campanile)
Ch’a pupava sua mare ‘n sla schin-a (che succhiava il latte alla madre sulla schiena)
Ch’a serchèissa ‘d passé tra na stissa e l’àutra për nen esse bagnà da la pieuva (che cercasse di passare tra una goccia e l’altra per non essere bagnato dalla pioggia)
Per questo essere “furb coma Gariboja” vuol dire non esserlo per niente anzi essere particolarmente sciocco e credulone.
Gian dij Cordòla