Nella notte tra il 28 e il 29 giugno, in occasione della festa di San Pietro e Paolo, nelle montagne si celebra un rito molto particolare per capire come sarà il tempo ma anche come andrà il raccolto e il destino dei componenti della propria famiglia, è l’affascinante tradizione nota come la barca o veliero di San Pietro. E’ un’antica tradizione diffusa in tante parti del nostro Paese che, secondo alcune ricerche, sarebbe stata importata attorno al XVIII secolo dai monaci Benedettini. Una usanza che si serve di pochi ingredienti e materiali: un contenitore di vetro, una chiara d’uovo e la magia della notte di San Pietro e Paolo.
La tradizione montanara da sempre si serve di rituali alla cui base vi sono credenze popolari, leggende o storie di santi. Spesso si utilizzavano questi mezzi per capire come sarebbero state le condizioni meteorologiche, indicatore molto importante per il buon raccolto nei campi e dunque il sostentamento delle famiglie.
Ma come si fa la barca di San Pietro? L’usanza è quella di riempire d’acqua una caraffa o un contenitore simile di vetro trasparente (anticamente si usava un fiasco vuoto, di vetro trasparente e senza il rivestimento in paglia), per poi versarci il bianco dell’uovo e riporre il tutto fuori dalla finestra al chiaro di luna, oppure nel giardino o nell’orto, nella notte tra il 28 e il 29 giugno. La credenza vuole che San Pietro apostolo, in origine un pescatore, vada a soffiare all’interno dei contenitori facendo apparire una barca, e dimostrando così la sua vicinanza ai fedeli.
Intravedere la barca di albume però non basta. Il risultato va interpretato: i filamenti dell’albume si posizionano in modo variabile e, a seconda dell’aspetto del veliero, si dice che si possano avere premonizioni sul proprio futuro. A seconda dell’apertura delle vele, si potrà capire se sarà una stagione asciutta con tanto sole, al contrario invece con tante piogge. Inoltre, se le vele appaiono dispiegate i presagi per il raccolto saranno buoni, mentre se le vele appaiono ammainate si preannunciano eventi nefasti e uno scarso raccolto.
Il fenomeno ha un fondamento scientifico: è dovuto semplicemente alla diversa temperatura della notte (più fresca) che permette all’albume di rapprendersi formando il caratteristico veliero ma anche al fatto che l’albume ha una densità maggiore dell’acqua e tende ad affondare. Quando l’acqua fredda si riscalda grazie al calore che assorbe la brocca dalla terra o dal davanzale su cui è posizionata, tende a risalire portando con se anche l’albume e formando così le vele.
Ogni anno la chiara si posiziona in maniera differente e le persone sono intente ad interpretare i messaggi mandati da San Pietro. E ancora oggi tante famiglie tramandano la tradizione anche ai bambini asserendo che l’uovo più di una volta ha centrato le previsioni.
Gianni Cordola