Il medico condotto nella prima metà del XX secolo

C’era un tempo a Condove, Mocchie e Frassinere in cui le persone, quando si sentivano indisposte o ammalate andavano dal medico condotto, sì proprio da quel medico tanto ridicolizzato nella commedia all’italiana. Il medico ti conosceva, e conosceva i tuoi famigliari, probabilmente occupava quel posto da così tanto tempo che ti aveva visto crescere se non addirittura nascere. C’era un rapporto umano, ti dedicava il suo tempo prezioso e mentre ti parlava ti guardava bonariamente. Pare strano oramai, ma i medici un tempo ti visitavano davvero, ti misuravano la febbre e la pressione, ti controllavano le pulsazioni, ti auscultavano il torace, e con lo stetoscopio lo percorreva avanti e indietro picchiettando con le dita alla ricerca di qualche anomalo suono, segno di un malore nascosto, controllava la gola, poi guardava dentro le orecchie e ancora ti faceva fare dei movimenti con gli arti.

Ma non sempre gli ammalati potevano recarsi all’abitazione del medico, molto spesso erano impossibilitati a farlo ed allora era il medico a dover raggiungere il malato anche nelle borgate di montagna più lontane. I trasporti all’inizio del secolo scorso erano pressoché inesistenti e l’unico mezzo erano gambe e piedi buoni, oppure qualche volta a cavallo e in pianura la bicicletta. Quante volte leggendo sui giornali dell’epoca di incidenti o fatti delittuosi nelle borgate montane di Mocchie e Frassinere veniva evidenziato l’arrivo del medico condotto a cavallo o a dorso di mulo.

Tanti i compiti che svolgeva non contemplati dal contratto di “condotta”, poiché nei paesi di montagna era, col parroco e il segretario comunale, tra le poche persone che avevano studiato. Come un parente faceva poi da padrino di qualche bambino che aveva fatto nascere e spesso era invitato come testimone di nozze, poiché, di tutti i conoscenti degli sposi, era la persona più di riguardo.

Indispensabile accessorio del medico condotto era la borsa, il contenuto della quale veniva variato a seconda del genere di patologie che il medico si trovava a dover affrontare e legate alla situazione logistica. Alcuni medici particolarmente scrupolosi preparavano addirittura più borse confezionate ciascuna per uno o più tipi di urgenza.

La borsa del medico primi anni del novecento

La figura del medico condotto nasce già nel Medioevo, per poi diffondersi in maniera capillare nell’Italia del Risorgimento; ma è con l’unità d’Italia, dal 1861, che viene istituzionalizzata nel mondo della sanità. Il medico condotto viene infatti assunto e stipendiato dall’amministrazione comunale per curare gratuitamente la popolazione povera.

Il R.D. del 30 dicembre 1923 prevedeva la Condotta residenziale, nella quale era assicurata la presenza di un medico che doveva curare i poveri gratuitamente. Uno speciale elenco dei poveri stabiliva quali erano gli abitanti del Comune che avevano diritto all’assistenza sanitaria gratuita, mentre con gli abitanti il medico condotto stabiliva un compenso annuo a forfait.

Il medico condotto è senza dubbio rimasto nella memoria come figura eroica e romantica fino alla metà degli anni ’70. Era la figura di riferimento di tutti coloro che erano rimasti fuori da ogni forma di previdenza sociale ai quali non restava che affidarsi all’assistenza caritatevole privata o fornita dal Comune.

Al medico condotto potevano anche essere temporaneamente affidate le funzioni di ufficiale sanitario, se non era possibile assegnarne uno al comune, anche in consorzio con altri, per la ridotta popolazione, le condizioni economiche o le difficoltà di comunicazioni con i comuni confinanti. Egli doveva avere obbligatoriamente la residenza nel comune nel quale aveva la cosiddetta “condotta”, ed era tenuto a fornire obbligatoriamente la propria assistenza 24 ore al giorno. La figura è stata sostituita, ai sensi della legge 23 dicembre 1978 n. 833, dal medico di famiglia.

Perché si chiamava condotto? La parola condotto deriva dal latino “conductum” participio passato del verbo “conducere” che si traduce con il termine “assunto”. Il medico condotto era infatti un medico stipendiato a contratto con l’ente, generalmente il Comune, con cui stipulava il rapporto per adempiere la funzione medica, che comportava un’assistenza medica continua, diurna e notturna, di una comunità e con due sole settimane di ferie all’anno.

Il medico condotto ha avuto da un lato il ruolo fondamentale di portare la medicina moderna anche nelle classi sociali più disagiate, e dall’altro quello di svolgere per la prima volta un’azione di istruzione sanitaria, soprattutto allo scopo di diffondere i principi dell’igiene. Il suo lavoro per molti anni è stato una vera e propria missione ad alto valore sociale.

Gianni Cordola

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