Tradizioni e riti del giorno dei morti al Coindo di Condove

Per i montanari l’anno iniziava l’11 di novembre, San Martino, un chiaro collegamento con la festa Celtica di Samhain che veniva festeggiata nella notte fra l’ultimo giorno di Ottobre e il primo di Novembre. Per i Celti questa festività segnava il Capodanno Celtico, importante momento di passaggio nel calendario agricolo e pastorale, legato al ciclo delle stagioni. In questo giorno si aprivano le porte fra il Regno dei vivi e l’aldilà territorio del divino e residenza dei defunti. Nella notte di Samhain secondo la tradizione celtica cadevano le barriere: vivi e morti potevano passare dall’uno all’altro dei due Regni. Oggi noi conosciamo Halloween e pensiamo sia una festa americana, ma in realtà è l’antica festa di Samhain, appunto, conosciuta e festeggiata da sempre nelle vallate piemontesi.

Con modalità diverse, ricorreva la volontà di avvicinarsi ai propri defunti nella notte tra la festa di Ognissanti e il giorno dei morti,

Al Coindo in onore dei defunti si usava recarsi al cimitero di Laietto a portare fiori sulle lapidi, lasciando a casa la tavola apparecchiata in modo che le anime dei defunti potessero rientrare nelle loro case e banchettare. Alcune famiglie per la cena del primo novembre apparecchiavano la tavola con un coperto in più dedicato ai defunti. Al rientro dalla visita al cimitero pasteggiavano con quanto trovato sulla tavola imbandita e si riscaldavano con del “vinbrulé”.

A Laietto la sera del 1 novembre, i campanari usavano fare una veglia notturna in ricordo dei defunti. Accendevano un fuoco nella base del campanile e preparavano delle castagne abbrustolite. Chiunque si presentasse in quella notte riceveva un po di caldarroste ed un bicchiere di vino e gli era permesso di suonare un tocco di campana in ricordo dei suoi defunti. Naturalmente il vino e le castagne erano stati raccolti nei giorni precedenti tra gli abitanti del Laietto e borgate limitrofe.

Si narra anche della processione dei morti che nelle notti senza luna uscivano incappucciati dalle tombe del cimitero di Laietto e s’incamminavano lentamente nei dintorni del cimitero stesso, rischiarandosi la strada col dito mignolo acceso, per poi recarsi nella cappella cimiteriale di San Bernardo dove a mezzanotte uno spettrale sacrestano suonava la campanella e accendeva le candele: allora un misterioso prete celebrava la messa dei morti nel silenzio raggelante della lugubre assemblea. Finita la messa, le candele si spegnevano ed i fantasmi sparivano e guai a chi si fosse arrischiato a curiosare. Si racconta di persone che incontrata la processione furono costrette a seguirla e poterono poi far ritorno a casa sane e salve riconoscendo gli errori che avevano commesso nella loro vita e chiedendo perdono a Dio.

La processione dei morti

Per la festa dei morti tradizionalmente si preparavano cibi appositi, soprattutto cavolo e castagne. Si mangiava lasupa dij mòrt”e si passava la serata mangiando castagne. In qualche casa si preparavano anche gli “òss dij mòrt”, biscotti duri e croccanti ai quali davano la tipica forma di osso. I cibi venivano lasciati per i morti sulle tavole oppure ai quattro angoli della casa oppure ancora sui davanzali delle finestre. Si lasciava un lumino acceso alla finestra perché i morti potessero trovare la strada.

Si lasciava per loro sul davanzale un piatto di castagne lesse “ij maron broà dij mòrt”, talora anche con un bicchiere di vino. Va da sé che normalmente i vecchi mangiavano le castagne e bevevano il vino per far credere ai nipoti che le anime dei morti fossero passate davvero ed avessero gradito l’offerta di cibo e bevande.

ZUPPA DEI MORTI (Supa ‘d còj ò supa dij mòrt a la mòda dël Coindo ‘d Condòve)

Ingredienti per 4 persone: un cavolo verza, 50g di burro, una cipolla, uno spicchio d’aglio, rosmarino, 100g di lardo, 1,5 litri brodo di gallina, 8 fette di pane di segala tostate; toma stagionata a pezzettini.

Pulite e lavate il cavolo, stracciate le foglie a pezzetti. Fate soffriggere nel burro un trito di cipolla, lardo, aglio e rosmarino quindi aggiungete le verze che farete insaporire molto bene nel condimento. Unite ora il brodo, pepate e all’occorrenza salate un poco. Lasciate cuocere a mezzo bollore finché il cavolo sarà pronto. Versate la zuppa nei piatti in cui avrete preparato fette di pane di segala tostate sulla stufa cosparse di abbondante toma stagionata a pezzettini.

La tradizione vuole che questa zuppa venga preparata la sera del 1 novembre e che al termine della cena, ne venga conservato un piatto in onore e ricordo dei defunti.

ZUPPA DEI MORTI (Supa dij mort a la mòda ‘d Susa)

Ingredienti per 4 persone: 1 cipolla grandezza media; 100 gr. di burro; 2 cucchiai d’olio; una cucchiaiata di erbe dell’orto tritate (rosmarino, timo, salvia, basilico); 2-3 cucchiai di salsa di pomodoro fatta in casa; 500 gr. di grissini o pane raffermo; brodo di gallina quanto basta, sale; una manciata di toma stagionata a pezzettini.

Far soffriggere la cipolla tritata con l’olio e il burro, aggiungere i gusti dell’orto, il pomodoro, i grissini spezzati grossolanamente o il pane raffermo e aggiungere il brodo. Cuocere per circa 30 minuti, cospargere di toma a pezzettini e dorare in forno.

La zucca di Halloween

Persino la tradizione di intagliare la zucca per la festa di Halloween non è del tutto Irlandese; nel Veneto, tradizionale zona di produzione di questo ortaggio, un tempo i contadini fabbricavano la “lumassa”, che in dialetto veneto significa lumicino, ovvero una zucca che conteneva una candela e a cui venivano praticati dei fori. Questa veniva collocata in luoghi oscuri per simulare delle scherzose apparizioni di anime defunte e per esorcizzare la paura della morte. Spesso infatti le “lumasse” facevano la loro macabra comparsa vicino ai cimiteri per spaventare i viandanti di notte.

Per intagliare la zucca di Halloween, ecco cosa occorre:

  • una zucca grande
  • un coltello sottile e ben affilato
  • un cucchiaio o uno scavino
  • un pennarello
  • una candela o un lumino
  1. Eliminate la calotta superiore. Attraverso questa apertura dovrete svuotare la zucca dall’interno, quindi fate in modo che sia abbastanza grande da poter facilmente inserire una mano.
  2. Non buttate via la calotta! Una volta svuotata, la zucca andrà richiusa con la sua calotta. Rimuovetela e pulitela dalla polpa e dai semi. Con l’aiuto dello scavino o del cucchiaio svuotate la zucca da tutto il suo contenuto (polpa, filamenti, semi).
  3. Una volta che la zucca è vuota, disegnate con il pennarello una larga bocca, un naso dalla forma triangolare e due occhi grandi.
  4. Intagliate la zucca con il coltello seguendo il disegno appena fatto. Inserite una candela piccola, o meglio un lumino dentro la zucca, accendetela e.. voilà! La zucca di Halloween è pronta!
La zucca di Halloween

Gianni Cordola

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