La cipolla

La cipolla viene coltivata in ogni parte del mondo e rappresenta uno degli aromi più utilizzati nelle cucine di tutto il mondo. La cipolla è un prodotto dell’orto molto antico, utile in cucina e ricca di proprietà terapeutiche. È una pianta erbacea che generalmente viene coltivata e produce i suoi bulbi annualmente. Il terreno sul quale cresce è un terreno fertile che non teme climi diversi, anche se predilige una temperatura piuttosto fredda. La parte che noi mangiamo è il bulbo centrale, che può essere consumato sia crudo che cotto. La cipolla ha un gusto particolare che regala alle pietanze un sapore gradevole e spesso viene utilizzata per la preparazione di minestre, risotti, carni e gustosissimi sughi. Diversi sono i piatti che la contengono: alla borgata Coindo di Condove si cucinava spesso la zuppa di cipolle, ma anche le cipolle ripiene, quelle crude in insalata e la frittata.

Valore nutritivo e proprietà terapeutiche

La cipolla ha un consistente valore nutritivo, grazie alla presenza di sali minerali e vitamine, ma contiene anche molti fermenti che aiutano la digestione e stimolano il metabolismo; inoltre contiene anche oligo elementi quali zolfo, ferro, potassio, magnesio, fluoro, calcio, manganese e fosforo, diverse vitamine (A, B, C, E); flavonoidi dall’azione diuretica e la glucochinina, che possiede una forte azione antidiabetica. Un discorso a parte merita l’utilizzo della cipolla per coloro che soffrono di cattiva digestione: in questo caso si consiglia di consumare la cipolla cotta che è sicuramente più tollerabile anche se ha minori proprietà nutritive rispetto a quella cruda che può essere assunta facilmente da coloro i quali non hanno particolari problemi di bruciori allo stomaco.

Consumo e conservazione delle cipolle

Le cipolle vanno conservate a temperatura ambiente (non in frigorifero), in un luogo possibilmente fresco e asciutto e si mantengono bene per 3 settimane circa fino a quando manterrà la sua compattezza, non cambierà colore e non presenterà germogli. Non esistono particolari controindicazioni per quanto riguarda il consumo, l’unico spiacevole effetto che la cipolla può provocare, specialmente se mangiata cruda, oltre ai problemi legati all’acidità di stomaco, è uno sgradevole alito cattivo, ma si può rimediare a questo inconveniente masticando alcuni chiodi di garofano o del prezzemolo. Nessun problema invece se vengono consumate cotte.

Consigli di una volta sull’uso della cipolla contro alcuni malanni

Le nostre nonne mettevano una cipolla non sbucciata in un piatto nelle stanze della casa, per prevenire e curare il raffreddore. Altri dicevano di tagliare entrambe le estremità di una cipolla, metterla in un barattolo vuoto e posizionare il vaso accanto al paziente malato di notte. La cipolla sarebbe diventata la mattina dopo nera di germi e il paziente iniziava a stare meglio. Un altro rimedio era mettere le cipolle e l’aglio intorno alla stanza come potenti antibatterici e antisettici (si racconta che questa usanza ai tempi della peste nera abbia salvato molte persone). Veniva anche utilizzata come antibatterico semplicemente applicando il succo sulla parte da disinfettare. Frequenti erano i gargarismi con succo di cipolla in caso di tonsillite e come espettorante il succo unito al miele. Il succo era anche utilizzato come diuretico e depurativo.

Quando le cipolle fanno male

Tante volte, quando abbiamo problemi di stomaco non sappiamo la causa. La colpa potrebbe essere della cipolla. Infatti le cipolle assorbendo i batteri sono così brave da impedirci di prendere raffreddori e influenze, ed è proprio questa la ragione per cui non si deve mangiare una cipolla dopo troppo tempo da che è stata tagliata, perché ha assorbito i batteri dannosi. Le cipolle sono un enorme magnete per i batteri. Non è opportuno conservare una parte di una cipolla affettata , perché non è sicura nemmeno se la si mette in un sacchetto dentro al frigorifero. La cipolla è già abbastanza contaminata solo per essere stata fuori per un po’ dopo essere stata tagliata, e può essere un pericolo. Ricordate che è pericoloso tagliare una cipolla e cercare di utilizzarla per cucinare il giorno dopo, diventa tossica anche per una sola notte e crea batteri tossici che possono causare infezioni dello stomaco negativi a causa delle secrezioni biliari in eccesso e anche intossicazioni alimentari.

Alcuni piatti tipici della montagna Condovese con protagonista la cipolla:

ZUPPA DI CIPOLLE DEL COINDO DI CONDOVE (Supa dë siole dël Coindo)

Ingredienti: un kg di cipolle, burro, un cucchiaio scarso di farina, 100 g. di toma stagionata a piccole scaglie, del pane, sale e pepe.

Fate soffriggere a fuoco moderato le cipolle affettate in ottanta grammi di burro, appena tendono ad imbiondire mescolateci la farina setacciata, lasciate cuocere ancora per due minuti. Aggiungete due litri d’acqua, insaporite con sale e pepe e lasciate cuocere per una buona mezz’ora. Tagliate il pane a fette e abbrustolitele sul fuoco a color oro. In una zuppiera fate degli strati di pane, cospargeteli con il formaggio e i fiocchi di burro rimasto. Appena il brodo di cipolle è cotto, filtratelo e versatelo sulle fette di pane che farete poi stufare per circa dieci minuti. Questo piatto deve essere servito ben caldo.

CIPOLLE RIPIENE (Siole pien-e)

Ingredienti per realizzare una teglia per quattro persone: un kg di cipolle, Pane raffermo o grissini, Latte, Noce moscata, 2 Uova, Parmigiano (o le nostre “tome” stagionate come una volta), Saporita (misto di spezie: semi di coriandolo, cannella, chiodi di garofano, noce moscata, semi carvi e anice stellato), Burro, Sale quanto basta.

Pulire le cipolle, avendo cura di rimuovere la calotta superiore. Far cuocere entrambe le parti, lasciandole sulla fiamma per una ventina di minuti in acqua bollente, o comunque fino a che la parte più esterna diventa trasparente. Scolarle e farle raffreddare, nel frattempo iniziare la preparazione del ripieno. Per ottenerlo, ammollare il pane raffermo o i grissini in un po’ di latte con una grattugiata di noce moscata, eliminando al termine il latte in eccesso. Prendere le cipolle cotte ormai raffreddate. Svuotarle del loro interno, facendo leva con una forchetta. Tenere da parte le cipolle svuotate, che dovrebbero avere soltanto più un paio di anelli, i più esterni, e disporle in una teglia. A questo punto frullare le calotte superiori e la parte interna delle cipolle insieme ad un uovo, ad abbondante parmigiano grattugiato o altro formaggio stagionato secondo i proprio gusti, ad un pizzico di Saporita e quanto basta di sale fino. Se l’impasto risultasse essere non sufficientemente denso, unite del pangrattato e riempire le cipolle svuotate fino al bordo. In una ciotola sbattere l’altro uovo rimasto con del parmigiano, fino a che non si ottiene una crema liscia, con la quale ricoprire le cipolle ripiene. Mettere su ognuna di esse un pezzetto di burro ed infornate per circa 30 minuti a 180/200 gradi, fino a che il profumo non avrà praticamente saturato la vostra cucina. Per essere sicuri che siano pronte, basterà osservare la loro superficie: la preparazione sarà ultimata quando si sarà formata una croccante crosticina dorata.

FRITTATA DI CIPOLLE (Frità dë siole)

Indorate nell’olio e nel burro un trito di cipolle e aggiungetevi delle uova sbattute. Salate e friggete dalle due parti.

Le cipolle

Le cipolle

(Gianni Cordola)