Il pilone dei Colombatti di Condove

Sui percorsi e sui passi della nostra montagna, lungo mulattiere e sentieri, nelle borgate o ai margini delle strade, dei ponti, dei crocevia, sono visibili, e oggetto di devozione, quelle piccole costruzioni in pietra chiamate “piloni”. Queste piccole costruzioni costituiscono oggetto di culto e di rassicurazione per il viandante, ma anche un preciso punto di riferimento per individuare un luogo, un confine o altro. Dai piloni emergono figure della nostra fede: dipinti di madonne, del Cristo, oppure di Santi.

Anche la borgata Colombatti (Couloumbàt in francoprovenzale) di Condove ha il suo pilone con una storia particolare. La borgata con pochi residenti è per lo più popolata solo d’estate, ed il pilone si trova nel crocevia della stessa borgata ad una altitudine di circa 990 metri. Presumibilmente il nome della borgata deriva dal cognome di una famiglia che la abitava nel passato, i Colombatto, anche se nelle carte dei Catasti di Mocchie e di Frassinere del 1591 il nome originario della borgata era Cines, nome ormai scomparso.

L’origine di questo pilone, si attribuisce a un voto di una famiglia per essere stata salvata da una gravissima epidemia di peste del 1630. La cappella della borgata intitolata a Santa Lucia risale all’anno 1609, data desunta da un’iscrizione all’interno della stessa citata nella visita pastorale del 1782.

Il pilone presentava una Madonna al centro con intorno altre tre figure: Santa Lucia, San Francesco ed un angelo. Queste ultime incautamente furono ricoperte da vernice bianca in epoca passata, e riscoperte nei lavori di restauro dell’anno 2007. I restauri realizzati da Diodato P. e Tabone F. consistettero nella pulizia dei dipinti riportando alla luce le figure originali e fissare un vetro a protezione degli stessi dalle intemperie; sistemazione della copertura con l’aggiunta di una croce in ghisa sulla sommità, e la messa in opera di un gradino in pietra avanti al pilone. Nella parte sotto all’edicola sacra c’è una croce in pietra scheggiata, chissà quando, da qualche imprudente viandante. Per ultimo è stata tinteggiata tutta la parte esterna in muratura. Il restaurato pilone è ritornato esempio e testimonianza di un’antica, ma sempre viva devozione popolare.

Il pilone dei Colombatti

Gianni Cordola